Un giorno la vita venne a trovarmi, mi scovò in un angolo, seduta sul pavimento ginocchia contro il petto...da quanto ero lì?! Guardavo scorrere le scene giocando a bordo campo, seguivo le corse del pallone che a volte mi sfiorava, altre mi ignorava, altre ancora mi arrivava addosso con forza e violenta determinazione. Da quanto non ero nella mischia? La vita abbassò la testa cercando il mio sguardo, si mise di lato, fletté di più il busto...non si parò davanti dapprincipio, curiosa cercava di capire mentre io continuavo la mia parte tra ruoli giocati, visti ed altri sognati...forse sognavo troppo? Avevo i miei ideali e i miei principi, soffrii ogni volta che li calpestai per far contenti altri, amai, piansi, risi...
La vita cominciò a suonar chitarre, trombe e poi tamburi...infine si pose lì davanti, tutta parata a festa e poi mi chiese...chiese senza chiedermi davvero... "E adesso? Adesso che vuoi fare?". Tutte le mie domande e le risposte che sapevo si affollarono e fecero la fila sgomitando solo un poco, troppo ben educate per com'erano e troppo intelligenti per affollarsi inutilmente, si posero tutte in fila, silenziose. Ed io alzai gli occhi su quella sfrontata che osava pararsi lì davanti : "Allora, che facciamo? " e porse la sua mano...e porge la sua mano. Un attimo la guardo e poi la prendo: "Vita mia, bella e colorata vita! Mia vita pien d'Amore e dei suoi doni! Vita mia bella, Amore dell'Amore; vita che mi hai portato doni immensi! Vita che sei la mia!"
"Allora che vuoi fare?"
"Vivere, Amare!" ...sorrisi "Andare"
E andammo...e andiamo!
Gabriella Dell'Aria
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Sì, ti ci vedo che afferri per la collottola la TUA vita e la scrolli; "Dammi la mia parte", le urli e lei te la dà.
RispondiEliminaBasta saper chiedere il giusto al momento giusto.
Si, scendere in campo e giocare, la vita è un dono che non va sprecato!
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