Eccoci qua come ai tempi della scuola dinanzi una pagina bianca e l'incertezza, l'amletico dubbio: COME INIZIARE? Sicuramente voglio dirti CIAO, che tu sia casualmente transitato di qua o già mio amico, qualunque sia il tuo pensiero, la certezza di questo saluto ce l'ho.
Di certezza ne ho anche un'altra, se sono qui, se ho deciso di "mettere in rete" parte di quello che scrivo è proprio per arrivare da te, per il desiderio di comunicare e condividere insito nell'essere umano, perché ho deciso di "tirare fuori dal cassetto i miei fogli" ed esporli alle tue critiche, al giudizio che se vuoi puoi lasciare sotto ogni mio post, per incontrare e conoscere amici.
In questo blog troverai alcune poesie, racconti brevissimi che durano il tempo di alcuni "morsi" ad un frutto, la sfida mia personale a Flaubert, una storia da "prendere un morso per volta": terza certezza... e dire che a me ne sarebbe bastata una! Ho cominciato; così adesso spero di rincontrarti al più presto.

Gabriella

mercoledì 13 aprile 2016

Un giorno la vita..

Un giorno la vita venne a trovarmi, mi scovò  in un angolo, seduta sul pavimento ginocchia contro il petto...da quanto ero lì?! Guardavo scorrere le scene giocando a bordo campo, seguivo le corse del pallone che a volte mi sfiorava, altre mi ignorava, altre ancora mi arrivava addosso con forza e violenta determinazione. Da quanto non ero nella mischia? La vita abbassò la testa cercando il mio sguardo, si mise di lato,  fletté di più il busto...non si parò davanti dapprincipio, curiosa cercava di capire mentre io continuavo la mia parte tra ruoli giocati, visti ed altri sognati...forse sognavo troppo? Avevo i miei ideali e i miei principi, soffrii ogni volta che li calpestai per far contenti altri,  amai, piansi, risi...
La vita cominciò a suonar chitarre, trombe e poi tamburi...infine si pose lì davanti, tutta parata a festa e poi mi chiese...chiese senza chiedermi davvero... "E adesso?  Adesso che vuoi fare?". Tutte le mie domande e le risposte che sapevo si affollarono e fecero la fila sgomitando solo un poco, troppo ben educate per com'erano e troppo intelligenti per affollarsi inutilmente, si posero tutte in fila, silenziose. Ed io alzai gli occhi su quella sfrontata che osava  pararsi lì davanti : "Allora, che facciamo? " e porse la sua mano...e porge la sua mano. Un attimo la guardo e poi la prendo: "Vita mia, bella e colorata vita! Mia vita pien d'Amore e dei suoi doni! Vita mia bella, Amore dell'Amore; vita che mi hai portato doni immensi! Vita che sei la mia!" 
"Allora che vuoi fare?"
"Vivere, Amare!" ...sorrisi "Andare"
E andammo...e andiamo!

Gabriella Dell'Aria 
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2 commenti:

  1. Sì, ti ci vedo che afferri per la collottola la TUA vita e la scrolli; "Dammi la mia parte", le urli e lei te la dà.
    Basta saper chiedere il giusto al momento giusto.

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    1. Si, scendere in campo e giocare, la vita è un dono che non va sprecato!

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